Le tre coordinate cartesiane musicali (altezza, intensità e timbro) sono un modo alquanto piatto per descrivere il grande mistero legato al mondo dei suoni. La base di partenza ha un punto comune: occorre accordare tutti gli strumenti a una stessa nota di riferimento che abbia una ben determinata frequenza e anche una stessa scala.
Non sono un fisico , ma sono un appassionato di musica e musicista, e quello che so per certo è che una musica brutta rimane tale anche se accordata a 432hz, così come so che moltissima musica straordinaria che ho ascoltato in vita mia, che non mi ha certo messo in disarmonia con l’universo, anzi… era musica accordata a 440hz.
Detto cio’ vorrei menzionare tre prospettive per inquadrare la musica e per cercare di comprenderne la sua vastità osservandola da più punti di vista
1 scientifico:Studi di laboratorio hanno dimostrato che le onde sonore sono in grado di modificare la pressione sanguigna, la respirazione, il battito cardiaco, la resistenza elettrica della pelle, la sudorazione, la risposta neuroendocrina, la concentrazione e le onde cerebrali. In tale prospettiva il suono influisce profondamente sul uomo in maniera positiva. Oltre all’aspetto culturale, test ospedalieri confermano gli indubbi benefici dei suoni sulla biologia umana.
2 storico: nella storia di tutte le società umane la musica appare e si presenta costantemente ,e fin dagli albori, con varie funzioni,la troviamo nei tamburi dello sciamano o uomo della medicina,nelle liturgie e cerimonie sacre ,ad animare e rallegrare le feste,per ritmare le danze,per sostenere la poesia o accompagnare le opere teatrali catartiche,per caricarsi prima di lanciarsi in battaglia,per esprimersi o collegarsi al proprio sacro se superiore con un flauto mentre il giorno scorre e il gregge pascola ,e tanto ancora.
3 introspettivo :Non possiamo non parlare di un aspetto profondo della musica che è la sua caratteristica di saperci collegare al mistero della nostra anima e permetterci di percepirne la presenza durante l’espandersi di emozioni che possono arrivare a toccare un punto di contatto col nostro proprio Sacro Sè.